Casa Moravia è il luogo dove visse Alberto Moravia (Roma, 1907-1990), scrittore, critico, saggista, intellettuale impegnato, nonché Deputato al Parlamento Europeo nel periodo 1984-1989. Dopo aver a lungo abitato con Elsa Morante in via dell’Oca, lo scrittore si trasferisce nella casa di Lungotevere della Vittoria nel 1963, vivendo prima insieme a Dacia Maraini e, successivamente, con Carmen Llera. Nel 1991 nasce – per iniziativa delle sorelle, delle Eredi e degli amici più cari di Moravia –l’Associazione Fondo Alberto Moravia, con lo scopo di creare un Centro di ricerca e documentazione sulla vita e le opere dello scrittore. Tra le finalità dell’Associazione, fin dall’inizio, è la volontà di trasformare il luogo, lasciandolo inalterato nella disposizione dei mobili e degli oggetti, in una Casa Museo aperta a studiosi e ricercatori. L’appartamento si articola in una serie di ambienti collegati da due corridoi centrali. Lo spazio conserva ancora oggi il carattere minimale dell’epoca e della sobria personalità del padrone di casa: un salotto con un ampio terrazzo che affaccia sul Tevere, una cucina in stile anni Settanta, una camera da letto e uno studio dove è possibile ancora oggi immaginare Moravia, seduto alla scrivania di legno – opera dell’amico scultore Sebastian Shadauser – intento a scrivere sulla macchina Olivetti 82. Appartengono a questo periodo le seguenti opere: L’attenzione, La rivoluzione culturale in Cina, Il paradiso, Io e lui, A quale tribù appartieni?, Boh, La vita interiore, Lettere dal Sahara, 1934, Storie della Preistoria, La cosa e altri racconti, L’uomo che guarda,‘L’inverno nucleare, Passeggiate africane, Il viaggio a Roma,‘La villa del venerdì, La donna leopardo, Diario europeo, Romildo. Sulle pareti della casa sono numerosi quadri e ritratti dello scrittore, opere degli amici pittori che testimoniano i suoi rapporti con molti dei protagonisti del panorama artistico italiano: da Adriana Pincherle (sorella di Moravia) a Renato Guttuso, da Mario Schifano, a Sergio Vacchi, Giulio Turcato, Corrado Cagli, LorenzoTornabuoni, Leonardo Cremonini, per citarne solo alcuni. Quadri, oggetti di design degli anni Settanta, ma anche maschere tradizionali provenienti dai numerosi viaggi che Moravia fece in Africa, Asia e America del Sud. Ma l’elemento che prevale nella casa sono i libri. Nell’appartamento, infatti, si trovano la Biblioteca personale dello scrittore – che ne testimonia i molti interessi: testi di letteratura italiana e straniera, cataloghi e saggi sulle arti visive,la politica, la psicanalisi e le culture extra-europee, che affiancano un Archivio, costituito nel 1993, al fine di documentare le fasi della sua attività e i suoi rapporti con il mondo letterario. L’Archivio è stato riconosciuto dalla Soprintendenza Archivistica per il Lazio come ‘di notevole interesse storico’, e conta, ad oggi, circa 15.000 unità archiviali (suddivise in libri, riviste, articoli, corrispondenza, manoscritti, dattiloscritti), alle quali vanno aggiungendosi le nuove accessioni. Nel 2009 è stato formalizzato un accordo di donazione da parte delle Eredi al Comune di Roma, che dal 29 novembre 2010, data di apertura ufficiale della Casa, provvede a garantire un servizio di apertura permanente al pubblico, rendendola una Casa Museo a tutti gli effetti.
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