Una veduta del Pastificio Barilla realizzata con la tecnica – particolarmente in voga in ambito industriale fin dallo scorcio dell’Ottocento – della “veduta a volo d’uccello”, rappresentazione dall’alto, secondo la visuale propria degli uccelli – o di un aereo – in volo che permetteva all’osservatore di cogliere, con un solo colpo d’occhio, tutto lo sviluppo fisico e urbano, grazie ad un punto di visuale – ottenuto con sorprendenti capacità di astrazione – fisicamente irraggiungibile e posto tra i 200 e i 400 metri di altezza nel quadrante Sud-Ovest del cielo. La veduta era stata realizzata su una grande tavola monocroma di 83 x 165 cm, dopo il 1930 da G. Mandelli, dell’Aerostudio Borghi di Como, specializzato in riprese fotografiche aeree e disegni prospettici, in vista della stampa di una cartolina pubblicitaria. L’inquadratura, bassa e aperta, fa emergere il complesso dalla distesa deserta della pianura e mette in evidenza lo spostamento dell’ingresso primario, trasferito su viale Veneto. Il disegno, giudicato eccessivamente bucolico per il nuovo stile Déco che andava affermandosi, venne rifatto nel 1938, con una inquadratura ancora più ampia e ruotata, molto semplificata e di modesto impatto.