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Christeller Sandro; Christeller Gabriella, Oggetto 22

Carla Lonzi28 marzo 1972 - 30 dicembre 1980

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Richiesta di opinioni sullo stile di alcuni articoli; circa una causa legale relativa ai diritti sugli scritti di Rivolta femminile per una casa editrice estera.

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  • Title: Christeller Sandro; Christeller Gabriella, Oggetto 22
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: 28 marzo 1972 - 30 dicembre 1980
  • Transcript:
    balletto, cantava e ballava lei stessa, si pettinava con innumerevoli trecce rizza te come lunghe antenne quando non met- teva il turbante: stava pure traducendo la Sacra Scrittura in espressioni locali. sa che hanno potuto realizzare una voca- zione di pastora nella comunità.. - Nel grande anfiteatro gremito si alzo qua e là un braccio: fragile ramoscello nella pian- tagione di bulbi. Evidentemente germogli Non avevamo che un teologo tra le protestanti. - Alzino la mano le donne fra ale to loghe: un indù ortodosso famoso sul pia- noi che hanno fatto tutti gli studi per di- no internazionale ecumenico: Paul Ver- venire pastora - Si alzarono innumerevoli gheese. L'ultimo giorno lo invitammo a mani: un bosco rigoglioso di braccia una riunione a parte, con le Oversee's Church mani trepide. - Alzino la mano fra noi W per commentare insieme con molta quelle che non hanno altro diritto nella sincerità politica il Sermone della Monta- chiesa che raccogliere collette, organizza- gna. Eravamo a terzomondo tutte, oltre re beneficenze, cucinare, scopare.. ecc.- che donne: eravamo coscienti. Ma a dif- Tutte abbiamo alzato la mano d'accusa. ferenza delle sinistre maschili, teoriche o Tutte con collera, guardandoci, unite. pratiche e i loro inevitabili ismi, c'era fra noi un'altro senso, viscerale, materno, ac- cogliente, di rigenerazione della vita: in- cessante come il lavoro domestico forse, i la nostra millenaria politica dell'Essere. Esistere! Poi resistere e continuamente salvare ricreare alimentare vegliare. Tra- smutare. Non si scopriva tra noi la com- petitività del cacciatore, nè l'impresarie- tà a tutti i costi (la sua versione moder- na che a noi pare così funesta, e quasi un atletismo da orango che scimmiotti la esplorazione perduta dietro le sbarre de gli interessi di parte (Neppure si trovano scheletri femminili preistorici al disopra dei vent'anni: siamo morte di parto e di soprusi prima di indurirci in adulti do- minatori. Noi conosciamo il prezzo della vita. E stiamo attente alla vita prima che alle ideologie. Per questo la teologia e la politica di un congresso di donne di tutto il mondo, non sono la teologia e la poli- tica degli uomini di nessun paese, nè si- stema ne tradizione. Fra di noi sarebbero sfumate le barriere e gli artifici degli in teressi di parte, e tanto più ne soffriva- mo li feriscono ci soffocano. Razzismo, classismo, imperialismo, tutto si riassu- me nella nostra esperienza dell'ismo più radicale, irriducibile: la nostra esperien- za del sessismo. La tristissima esperienza del sessismo nella chiesa. Calmamente, dallo scenario, il piccolo gruppo di teologhe (in pantaloni quelle con i capelli grigi, in maxiganna quelle con capelli giovani) propose all'assemblea qualche conclusione alla revisione di tutto Dall'assemblea si alzavano a prendere i microfoni lungo le ali laterali, voci dalla prima all'ultima fila e dalla platea fino agli ultimi piani, il dialogo era intenso. Anche se dobbiamo orientare la ricer ca verso forme assolutamente inedite di sacerdozio per le comunità future, ciò non ci esonera dal denunciare ora e dovun- que l'attuale discriminazione che allonta- na dall'altare metà dell'umanità, e rinsal- da così ogni struttura di dominio e mo- nopolio di i un uomo sull'altro, una razza sull'altra, un sistema sull'altro...csostiene Mary Dalypeolaga cattolica Nord-ameri- canas in the cente antologia di scritti feministie (4): (4 Chi siamo? - interrogo una voce una mattina dallo scenario di sicuro non sia- mo che donne. Ci hanno sempre detto chi dovevamo essere e che dovevamo fare e non fare, tanto che oggi non sappiamo più niente: oggi vogliamo essere noi a decide- re di noi. Alzino la mano le donne di chie. Le indù mi sorpresero quanto le negre: con il loro sari di seta bordato e rica- mato d'oro, il chignon e gli orecchini, a- nelli e braccialetti e a volte un fiore nel chignon (o un poppante al petto che al- lattavano accovacciate senza interrompe- re la discussione) scoprivo poi che erano chirurghe, sociologhe, agronome. - Come fate? - domandavo. - Da noi non è diffi- cile' l'uomo non si oppone come da voi mi sentivo ripetere l'uomo ha governato fuori casa, e lasciando a noi la politica interna fra uomo e donna e fra genitori e figli ci ha rispettate da uguali. Ruoli sud divisi ma uguali in dignità. Se oggi le donne vogliono cambiar ruolo non devo- no conquistarselo contro la loro « inde- Dialoghi aperti
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  • Notes: Alcuni documenti sono fuori consultazione.
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