Fin dal suo apparire, la bicicletta ha richimato l'interesse dell'industria militare, in particolare a scopi ausiliari e di trasporto leggero. Già nel 1866, l'esercito italiano, tra i primi al mondo, adottò quattro veicoli per ogni reggimento di fanteria, destinati ai portaordini e agli esploratori. Con lo scoppio del primo conflitto mondiale, la Bianchi si assicurò varie commesse di fornitura militare tra le quali vi era la realizzazione di una bicicletta militare in dotazione ai battaglioni dei bersaglieri. Questa bicicletta, con telaio e forcella elastici, era allestita in tre diverse versioni: con portafucile, portamitragliatrice e porta cavalletto per mortai.