pur ricchissima di talenti, si senta l'effetto del controllo da parte
della dittatura che, conoscendo la capacità di penetrazione della
musica popolare, intende smussarne tutti gli angoli. Sono tempi
in cui molte canzoni vengono censurate e la critica, sui giornali,
spesso si allinea con le istruzioni dei generali. In questo periodo,
comunque, esce un nuovo disco dal vivo. Ripropone un'antolo-
gia dei concerti tenuti da Caetano assieme ai suoi amici Gilberto
Gil e Gal Costa al Teatro Vila Vela di Salvador dal 10 al 22 feb-
braio del '74.
Intitolato “Temporada de verão”, offre due sole composi-
zioni nuove di Caetano. Per affrontare un ulteriore capitolo del
suo percorso artistico, bisogna aspettare l'anno successivo.
Quando realizza due nuovi dischi: “Joia” e “Qualquer coisa”. Ini-
zialmente avrebbero dovuto essere un unico album doppio, visto
che nel frattempo Caetano aveva messo insieme un bel po' di can-
zoni. Ma per motivi commerciali la casa discografica decise di
venderli separatamente. Si tratta, ovviamente, di due dischi mol-
to simili. Racconta Caetano in un'intervista del '75 alla rivista
specializzata “Critica”:
«Avevo una canzone intitolata Joia scritta per Gal. Quan-
do ero a Bahia, feci poi un'altra canzone intitolata Qualquer coi-
sa. È a questo punto che mi è venuta l'idea: il materiale che ave-
vo accumulato permetteva di realizzare più di un disco».
Per la doppia uscita, Caetano prepara una delle sue provo-
cazioni, ancora una volta destinata alla critica, e inventa due ma-
nifesti per altrettanti, inesistenti, movimenti: il “Movimento Joia"
e il “Movimento Qualquer coisa”.
Il settimanale “Veja” (una sorta di “Espresso” brasiliano)
prendendo per buona la provocazione annuncia che Caetano sta
fondando un movimento. Così, a un certo punto il cantautore pre-
ferisce spiegare il suo gesto. Lo fa in un'intervista alla rivista “Le-
tras e Letras da MBP":
«È stato uno scherzo sui movimenti... La gente mostra di
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