Votivi di terracotta, rinvenuti in depositi di santuari di guarigione del mondo italico e romano. Sia nel mondo greco che in quello romano, l’oggetto votivo riproduce la parte del corpo per la quale l’ammalato chiede l’intervento risanatore del dio. Ecco, quindi, che osserviamo la rappresentazione di varie parti anatomiche, come arti, teste ma anche organi della riproduzione, evidenti richieste di fertilità. Alcuni ex voto hanno carattere più generico; l’orecchio, il mezzo volto, le mani giunte indicano la necessità del malato di essere ascoltato dal dio ed il suo desiderio di pregarlo.
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