Il cavallino che nitrisce sotto gli stimoli erotici realizzato in cera d'api da Ligabue è un unicum in questo materiale, appartenuto fino agli anni Ottanta del secolo scorso alla famiglia Mossina di Guastalla ed era conservato nell'edificio che fu il palazzo ducale dei Gonzaga. Del materiale organico ha mantenuto la lucentezza del plasmato e il piacere luministico che ne definisce le forme essenziali, ma anche accurate nella sottolineatura delle caratteristiche fisiologiche. Molto efficace sul piano narrativo il puntarsi delle zampe posteriori con una leggera divaricazione a segnalarle aperte e il tozzo e massiccio collo proteso in avanti nel nitrito d'amore.