Tratta dal dipinto di Theodor Bernard, la tavola prende spunto dal Vangelo di Matteo (24, 38) citato anche nel testo latino che preannuncia come la fine del mondo giungerà all'improvviso, così come ai tempi di Noè, quando “mangiavano e bevevano” “e non si accorsero di nulla finché venne il diuluvio e inghiottì tutti”. Esistono due differenti edizioni di questa stessa tavola: quella pubblicata a Roma nel 1597 da Jean e Philippe Turpinus e quella di Sadeler uscita ad Anversa, con minime varianti tra di loro (comprese le firme nella stessa posizione) da far pensare ad una derivazione dell'una dall'altra. L'arca di Noè al fondo richiama il tema biblico del diluvio, ma la mensa in primo piano è di grande interesse per il vasellame e l'impostazione rinascimentale. L'incisione fa pendant con la n. 146 in collezione. Iscrizioni: Sicut autem erat in diebus Noe - I