PRIMO MANIFESTO
MOVIMENTO DEI POETI-PITTORI
Non per pura coincidenza il 12 maggio 1956, in apertura della
Fiera di Via Margutta, noi diamo da Roma il primo manifesto del mo-
vimento dei Poeti-Pittori.
Noi vogliamo riportare quella divina consolatrice, che è l'arte, a
comprensione e patrimonio di tutti. Impresa ardua se si considerano
i tempi in cui viviamo: la frattura tra pubblico e gran parte dell'arte
contemporanea rischia sempre più di diventare incolmabile.
Quelli che visitano le grandi mostre ufficiali davanti a certi, troppo
polemici, buchi su tela, fili di ferro, ferramenta, sacchi sporchi o ri-
tinti, ridono smarriti o restano demoralizzati.
Evidentemente essi non sentono nessuna voce sprigionarsi da
quelle troppo aride opere, nè si interessano ai soli valori formali (am-
messo che ci siano, più o meno risolti).
Oggi, accanto a troppo poche autentiche opere d'arte si trovano
opere mediocri e spesso opere brutte.
Confusione si aggiunge quindi a confusione, cose squisite di ar-
tigianato, vicino a troppe accademie, vicino a troppe banalità, e, ci sia
permesso di dirlo magari sottovoce, vicino a troppi puri valori formali
si trovano anche troppi puri e nascosti interessi commerciali.
Cose che nulla hanno a vedere con la grande Arte: opere che,
nel migliore dei casi, appartengono alle arti minori, alla decorazione,
all'artigianato.
Opere insomma fatte di soli problemi, del tempo, della moda, del
gusto; opere quindi destinate a scadere.
Serenamente dobbiamo riconoscere che a volte molte buone in-
tenzioni, molte buone qualità, molti ottimi ed onesti artefici sono sciu-
pati e condannati dal pubblico e dal tempo.