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Mostre d'arte a Firenze. Rubrica di «Il Paese», Oggetto 21

Carla Lonzidicembre 1956 - giugno 1957

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Articoli per la rubrica "Mostre d'arte a Firenze" di «Il Paese»; raccolta di ritagli stampa e quaderno manoscritto con prime stesure.
Tra le mostre recensite, figurano tra le altre quelle di Pessarelli, Barbaro, Loffredo, Nativi, Peyron, Vespignani, Braque e Rouault, Midollini, Pecchioli, Pini, Rosai.

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  • Title: Mostre d'arte a Firenze. Rubrica di «Il Paese», Oggetto 21
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: dicembre 1956 - giugno 1957
  • Transcript:
    F. è pittore, come talento naturale, schiettamente toscano; per intendersi, nel senso assai lato instaurato in pittura da un Rosai, un soffici e, per le cose toscane, da un Carrà. E sempre nell'ambito di quel talento naturale, è un realista; di più, sembra uno dei pochi che scamperanno alla crisi del neo= realismo senza risentirne. Il neorealismo ha lavorato in lui in senso posi= tivo. F. è difatti un paesaggista - anche quando non si limiti in tutto al sempli= ce paesaggio; ma i suoi paesi sono sempre terra lavorata, passata sotto la mano dell'uomo e come quella mano gliela ha potuta restituire: dalla costru= zione massiccia che ne fa al tono dei colori; rappresi, squadrati, passati a un vaglio. Oppure si tratta di terre lavorabili, misurate come tali quando ancora l'uomo non vi sia intervenuto. E' questa la differenza di 1. dai ca= piscuola: un paesaggio, ed il lavoro umano, la fatica che vi è dentro, farlo risultare un altro mezzo di paesaggio, sfumarlo verso l'orizzonte ( Softici, ad es.; le strade di Rosai); restaurare in qualche modo la bella natura. Oppure, il lavoro in quanto ha trasformato quella warum natura e l'ha squa= drata, condiziona la stessa maniera di sentirla: ed è la costruzione a mas= se dentro l'orizzonte, che è propria di T. Con quel tanto di greve e pesan= te che il lavoro umano, o almeno un certo lavoro, si porta dietro; e che pure 1. porta con sé seguendo il peso e la struttura con cui l'uomo gli pre= senta lavorato l'orizzonte. In questo, dunque, egli si trovava per natura in accordo con certe esigenze del neorealismo: in una maniera più fonda che per ragioni di bottega. Era il suo stesso sentire " che gli veniva presentato. ilor problema
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