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Rassegna stampa, Oggetto 92

Lonzi Marta18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

  • Title: Rassegna stampa, Oggetto 92
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: 18 ottobre 1969 - 23 ottobre 2001
  • Transcript:
    tare che la definizione di equilibrio proposta è troppo ampia, in quanto compatibile con una pluralità di si tuazioni. La risposta di Hahn a que sta obiezione è tuttavia precisa e cir costanziata: fondamentale per capi- re la sua concezione epistemologica della teoria economica. L'economia non è una scienza esatta in grado di produrre leggi generali indipendenti dalle circostanze. Essa è semplice mente la definizione di uno schema logico in grado di aiutare a "com- prendere la realtà. A tal fine posso- no essere utili tanto teorie speciali, ossia teorie fondate su ipotesi ad hoc, quanto teorie generali. Queste ultime sono pero più utili, in quan to consentono di continuare il pro- cesso di comprensione della realtà quando le teorie particolari si rivela- no infondate o non confermate. Il ragionamento logico-deduttivo astratto che procede dagli assiomi al. le conclusioni è l'unico che può for nire certezze, il solo a permettere di distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Esso deve essere sempre ap- plicato per valutare la fondatezza di una teoria proposta. Il concetto di equilibrio non wal. rasiano non è troppo vago o generi- co. Non è affatto compatibile con qualsiasi risultato: piuttosto esso normalmente dà luogo ad una plu. talità di risultati possibili. Questo tuttavia è un pregio, anziché un di fetto del modello, in quanto riflette esattamente il nostro stato attuale delle conoscenze o, se si vuole, la nostra ignoranza sul funzionamento del mondo. All'economista viene cosi impedito di avanzare conclusio ni precise o assicurare certezze quan do non esistono le premesse teoriche per poterlo fare Il concetto di equilibrio non wal. rasiano consente inoltre di illustrare i limiti teorici ed empitici della no zione di equilibrio tradizionale, e di evitare equivoci e confusioni nell'uso corrente del termine. Il se condo saggio della raccolta è dedica- to a tale obiettivo. Esso mostra come sia del tutto infondata la tesi di Ada mo Smith secondo la quale il siste- ma di mercato (la mano invisibile) sia in grado di riprodurre quella al- locazione efficiente delle risorse che corrisponde alla versione più com- plera dell'equilibrio walrasiano, ela borata da K. Arrow e G. Debreu. Anzitutto il modello Arrow Debreu fornisce soltanto una prova dell'esi- stenza di un equilibrio concorrenzia- le, mentre non dice nulla sulla sua stabilita, ovvero sulla possibilità che l'equilibrio possa essere di fatto rag- giunto. In secondo luogo, le ipotesi necessarie alla stessa esistenza sono molto restrittive e inaccettabili dal punto di vista logico ed empirico; in particolare si richiede che esistano, per ogni bene, tutti i mercati futuri c contingenti, ossia mercati che con sentano di decidere, già nel presen tc, quanto verrà prodotto e acquista to nel futuro in ogni possibile condi- zione fatturale. Tali difficoltà logico-pratiche hanno condotto, nella letteratura neoclassica moderna, alla sostituzio- ne dell'equilibrio Arrow-Debreu (o equilibrio intertemporale) con il concetto di equilibrio walrasiano temporanco. Quest'ultimo abban dona il requisito dell'esistenza di tutti i mercati e ricerca quel vettore di prezzi che, date le aspettative sui prezzi futuri, equilibra domanda e offerta sui mercati di fatto esistenti L'equilibrio temporaneo non ha tut- tavia le stesse proprietà dell'equili. brio Arrow-Debreu. In generale non è efficiente può anche non esistere: le soluzioni eventuali possono essere plurime. La proposta dei neomone taristi di considerare soltanto equili- bri con aspettative razionali non porta grande sollievo: anche in tali modelli la molteplicità di soluzioni e del tutto normale. L'esistenza di una pluralità di soluzioni crea però problemi nell'analisi della dinamica effettiva del sistema: anche accettan- do che si tenda davvero ad una qual che situazione di equilibrio, quale sarà la direzione nella quale concre tamente ci si muove? Queste considerazioni vengono utilizzate nel terzo e quarto saggio della raccolta per una critica radicale alle tesi dei monetaristi, vecchi e nuovi. La metodologia friedmaniana del "come se appare erronca: non si può ragionare come se l'economia fosse sempre nell'equilibrio walra. siano. Ciò elimina dalla discussione tutti gli argomenti davvero rilevanti. Inoltre la difesa monetarista affidata all'argomento che la teoria walrasia- N. 9 pag. 35 keynesiana sarebbe soltanto la teoria del disequilibrio, la descrizione di stati che non possono durate nel tempo. La flessibilità dei prezzi e dei salari, se pienamente operante, cor- reggerebbe il vettore sbagliato di prezzi responsabile del disequilibrio c condurrebbe l'economia al pieno impiego. Il concetto di equilibrio non walrasiano mostra come tutto ciò sia etrato. Un equilibrio conget- turale con disoccupazione involonta- ria è perfettamente compatibile con prezzi e salari giusti", ossia corti spondenti alla soluzione walrasiana In secondo luogo è errato ritenere che prezzi e salari continuino a scen- dere finché esiste disoccupazione in- volontaria. Nell'equilibrio conget- na è la migliore che si possiede, o rurale in cui gli agenti fissano i prez- che il modello "funziona, è altre zi sulla base dei vincoli percepiti e tanto assurda. I monetaristi sembra- sulla stima delle conseguenze delle no non essere consci della ricchezza loro azioni, il movimento dei prezzi analitica del modello neoclassico ge- si arresta quando gli agenti non ti nerale e fanno un cattiva uso persino tengono nel loro interesse ulteriori della teoria tradizionale, avanzando modifiche. Cið può avvenire a qual. tesi che non sono da questa consen siasi livello di disoccupazione e non tite. Essi ritengono che esista solo soltanto a quel tasso, definito "natu l'equilibrio walrasiano, che esso sia rale" dai monetaristi, che di fatto unico e stabile, che la concorrenza corrisponde al pieno impiego. perfecta porti necessariamente La metodologia dell'equilibrio all'equilibrio, che ogni opportunità generale può essere utilizzata, oltre di scambio non sfruttata venga rico- che per mostrare i limiti analitici del nosciuta e realizzata. Ma tali affer- monetarismo e del neokeynesismo. mazioni sono solo dogmi o articoli anche per discutere il significato e la di fede; non hanno fondamento nel- rilevanza delle critiche alla "teoria la teoria neoclassica" cffettuate dalla scuola neoricardiana. Tale compito viene affrontato nell'ultimo saggio della raccolta, il quale, tuttavia, si disco so dagli altri per il fatto che in esso Hahn si colloca pienamente nell'or todossia e utilizza il modello Arrow Debreu per mostrare come questo sia impenetrabile alle critiche neori cardiane. Per Hahn, anzi, la teoria di Sraffa non è che un caso particola Il concetto di equilibrio non wal- rasiano si presenta utile anche per mostrare i limiti di certe analisi nco- keynesiane. Queste, accettando l'ipotesi monetarista che il sistema tenda nel lungo periodo all'equili- brio walrasiano, condividono gli cr- rori logici del monetarismo e finisco- no per difendere posizioni di retro- guardia secondo le quali la teoria re della teoria neoclassica, la quale non ha perciò nulla da temere da at tacchi applicabili al più a versioni stilizzate o aggregate del modello più generale. Neppure la mancanza di uniformità del "saggio di profit- to sui beni prodotti, circostanza sulla quale molto insistono i neori cardiani nell'asserire la presunta in capacità della teoria neoclassica di fornire una descrizione accettabile del funzionamento del sistema capa talistico, viene considerata lesiva delle proprietà logiche o descrittive della teoria stessa (su questo punto tuttavia pare lecito mantenere qual che riserva). La dimostrazione della coerenza logica del modello neoclassico non deve tuttavia essere confusa, come ricorda lo stesso Hahn, con l'affer- mazione che tale modello costituisca una rappresentazione adeguata della realtà. La difesa del modello Arrow- Debreu va inquadrata nell'imposta- zione metodologica più generale dell'autore, descritta in precedenza, per cui qualsiasi teorizzazione, purché logicamente corretta, è de gna di attenzione e rispetto. In que sto senso anche l'ultimo saggio, no nostante la sua diversità, appare coc rente con l'obiettivo generale della raccolta di mostrare che la compren sione del mondo reale non può pre- scindere dall'utilizzazione del meto- do deduttivo e dall'elaborazione di schemi teorici forse astratti, ma rigo- TOSI & Le guide di Paideia collana diretta da Roberto Maragliano Per i concorsi a cattedra della scuola media Franco Ghilardi Carlo Spallarossa Guida alla organizzazione della scuola per insegnanti, direttori e presidi Lire 10 000 Mario Fierli Guida alla tecnologia per insegnanti di scuola media e superiore Lire 10 000 Scipione Guarracino Guida alla storiografia e didattica della storia per insegnanti di scuola media e superiore Lire 12.000 Benedetto Vertecchi Manuale della valutazione Analisi degli apprendimenti per insegnanti di tutti gli ordini di scuola © "< 0.0 Antonio Brusa Guida al manuale di storia per insegnanti della scuola media Lire 16.000 novità Walter Maraschini Mauro Palma Manuale dei numeri e delle figure per insegnanti di matematica della scuola media e del biennio Line 16.000 Editori Riuniti
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