Il conte Francesco Pecchio (1648-1733) lascia all'Ospedale Maggiore una sua proprietà, mentre nomina erede universale dei suoi beni il Luogo Pio di Loreto. Il ritratto viene commissionato a Gaetano Dardanone, che esegue altri due ritratti per la quadreria, e di cui si conoscono poche opere (tra cui le tele presenti in due chiese milanesi, Santa Maria del Carmine e Sant'Antonio Abate). L' attenzione dello spettatore si concentra sul viso del conte, illuminato da una luce chiara che contrasta con il contesto scuro intorno. Anche su questo quadro è intervenuto con un pesante lavoro di ridipintura Giuseppe Rasnesi, uno dei restauratori ufficiali ottocenteschi dell'Ospedale Maggiore.
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