Prima di elaborare un progetto definitivo che riscontrasse sia il favore del Duce che quello del Ministro Benni, Mazzoni studiò diverse soluzioni per tentare un'integrazione tra vecchio e nuovo. Il progetto originario subì una lenta e obbligata metamorfosi, fino all'approvazione definitiva del 3 febbraio 1939. Un avancorpo monumentale con un porticato imponente e un atrio di 12mila mq. completamente vuoto, con l'unico scopo della suggestione, relegavano nei corpi laterali tutti i servizi per il viaggio, pregiudicando l'efficienza dell'esercizio ferroviario e le comodità per il pubblico.