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Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

Details

  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 146
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    -283- voleva andare a lezione di francese domani, non mi ha dato un bacio quan- do sono arrivata. La città è grigia, si è messo a piovere. Ritva è troppo immunizzata al dolore, mi manca che lei non lo conosca: io lo conosco trop po, Erix c'è questo abisso tra noi. Ritva dice "mio marito non mi cre de perchè io non enfatizzo le sensazioni, ma intendo esattamente quello che dico". Perd è vero che non lo comunica, qomunica un'altra cosa, Ricevo questa lettera di Marilisa del 29-5. Dunque a questo prezzo hai pagato la tua salvezza del rapporto con l'uomo, dandogli il meglio perchè nel meglio ti lasciasse restare? L'incantesimo del femminismo. Il rito è consumato, la crisi che avevi paventato è supe- rata, chi e che cosa si alza sulle ceneri dell'ultimo alibi e della tua anima? Io non ti chiamo più, ora finalmente non ti scuoteranno le mie sco- mode grida nel tuo altezzoso e incantato deserto. Tutto è cominciato con una sua lettera dell'1-5. Cara Carla, guarda i quadri di Carla che hai in casa, ti ci vedrai croci- fissal Penso che tu abbia già capito. Io è un periodo che sto capendo tut- to di me e di te. E ci sono capitate le stesse cose in occasioni diverse. Io ho avuto mia madre, tu Carla, ma sono la stessa cosa! Tutte e due cosi brave, cosi scaltrite, cpsi arrivate da qualche parte nel mondo degli uo- mini. Lei ti ha inferiorizzato con la sua creatività riuscita che non è stata altro che scaldare una minestra fatta con le primizie offerte da qualcun'altra! (Il guizzo personale che vi si avverte non è che la fretto- Iosità di cui hai parlato tu l'ultima volta che ci siamo viste a proposi. to di "Superiore e Inferiore", e questa è una continuazione del discorso). Come mia madre mi ha inferiorizzato con il suo rapporto con l'uomo cosi riuscito, altra abile costruzione scaldata, e quel calore di tutte e due nasceva da una voluta confusione chiassos a millantata per unanità, un'ope- razione collaudata e con bravura, che le ha distinte dalla incolorità del- le altre donne. Questo te lo scrivo ora perchè ho avuto questa intuizione sui quadri poco fa e mi ha proprio scosso e impressionato. Per le altre cose penso che stiamo allo stesso punto e che siamo tutte e due sempre in autocoscienza, proprio sempre naturalmente. Anch'io ho ancora pianto come te, sbloccandomi e liberandomi. Quando capiterà ci vedremo, tanto lo so che ci siamo (insieme) anche se non ci vediamo. Ciao MA Tra la prima, a seconda lettera (cronologicamente parlando), clera skata una mia risposta che aveva provocato la rottura. Carissima Marilisa, ho ricevuto la tua lettera e un po' mi ha sorpreso che tu abbia dato a Carla la stessa importanza originaria che ha avuto tua ma- dre per te essendo, come dici, dello stesso tipo. Mia madre era un'ombra, timida, frigida, sola, non osava mai farci presente se stessa e le sue ne- cessità, si aspettava qualcosa dai figli... Mia sorella era più timida di me prediletta in casa per le sue doti di equilibrio, brava a scuola...non era un tipo dal successo facile fuori di casa...comunicare le era difficilissi- mo... Semmai ero io la donna emancipata di casa, dal loro punto di vista: ero considerata coraggiosa, poco viscerale, una che tiene la famiglia come punto d'appoggio. . Quello che mi rovinava la salute invece era il fatto che non ero accettata, nè capita, ogni sforzo di comunicare destava sospet- to, mia sorella non aveva mai tempo per me...Lei era la prediletta del pa- dre, ma io ero il ritratto del padre, come diceva mia madre non si andava d'accordo perchè ci somigliavamo troppo. Mio padre era la persona più rea- lizzata e intraprendente della famiglia. Mia madre semmai si è difesa dal- l'inferiorizzazione che le poteva venire da me, e mia sorella lo stesso. Mi facevano rabbia, mi sentivo sclusa, ma non schiacciata dalla superiori. tà dei loro gesti. Allora la creatività di Carla mi dava garanzie di una sua autonomia dal mondo degli uomini. Se lo faceva lei, era difficile che
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.

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