qualcosa che giustifichi la predilezione paterna e mi riscatti ai
suoi occhi. Non penso mai che una donna possa riconoscermi, né le so-
relle (perchè sono prima dietro, poi davanti a me), nè la madre (per-
chè non capisce).
Giovanni Battista non si sentiva il figlio prediletto, allora compiva
la volontà del padre aprendo la strada al figlio prediletto. Cosa ne ha
ricavato? Castrazione e morte. Ma anche il Cristo è morto. Però il Bat.
tista è morto da moralista, il Cristo da uomo.
Alice dice che alle prime poesie si è commossa e ha pianto. In seguito
si è sentita distaccata, pensava "si, è vero", ma non provava niente.
Le trova contemplative. Questa volta non ho avvertito dolore, non ho
avuto nessun sintomo di tensione. Sono castrata, e lo so.
Allora il mio ruolo psicanalitico si basa su un mio transfert sulle
sorelle: le sento destinate a salvarsi per mezzo mio, poiché cosi vuo-
le il padre. Mentre per me non ha previsto alcuna liberazione. Cid
significa che mi sono assimilata a mia madre a cui lui ha affidato le
figlie. Ho voluto prendere il suo posto e rendermend degna. Per que-
sto non posso aspettare da lei nessun riconoscimento, poichè ho agito
per prenderle il padre. Allora il mio è anche un atto di espiazione
verso di lei.
27 nov. Marta mi raggiunge in campagna con suo marito. Le mostro del-
le piante di peperoncini nani, cresciute a mia insaputa. Ma un ra-
metto è staccato, lo tocco e mi reata in mano. Marta è molto integra
e sorridente.
Sono per strada e vedo in lontananza un poliziotto che lancia un ogget
toavvolto in giornali. Mi rifugio istintivamente in un negozio di mer-
ceria, sento un boato, era una bomba. Ho paura, mi sento in trappola,
mi prenderanno. Il negozio è minuscolo, con delle ragazze, ha il re-
tro a corridoio. Sto appoggiata a una ragazza seduta, le braccia sulle
sue apalle, fronte contro fronte e mi accorgo che è un atteggiamento
compromettente che ho già avuto in passato. Salgo una scaletta e mi
trovo in una stanza-wagone ferroviario dove vedo mia madre seduta con
altri.E' in un abito verde pallido di chiffon fantasia con le spalle
scoperte, ha una spallina tutta arricciata. Le vado vicino e le disten
do la spallina. Penso che è ancora abbastanza giovane, sui sessanta,
intuisco vagamente che è vedova. Appena aggiustata la spallina, si al-
za un hippie da un sedile li vicono e con una specie di rossetto le
fa de segni su una spalla. Temo che si approfitti di lei e la prenda
in giro. Lei è tranquilla, forse non se n'è neanche accorta, però si
volta e lo hippie spiega il soggetto del disegno interrotto "un topo
che...". Una ragazza li vicino si scopre molto quando dice "ah,
è un messaggio (o il ritratto) di Nino?..". L'altro ribadisce che si
tratta di un topolino.
lino
Anna è castrata, Franca è castrata (se n'è andata da "Lacombe Lucien"
quando lui spara a un uccellino), Laura, Jacqueline, Angela, Graziella
Ileana, Jole, Ursula...dio mio, tutte, tutte lo siamo, eccetto Ritva,
Alice, forse Laura A. Che ecatombe ! Ecco perchè mi sentivo"simile al-
le altre". "Sono" simile alle altre! Non posso provocare in loro il
trauma liberatorio della castrazione, posso solo essere la prima del-
le castrate a affrontarlo. Sorelle, ho avuto paura come voi. Ne sto
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