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Taci, anzi parla, Oggetto 220

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

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  • Titolo: Taci, anzi parla, Oggetto 220
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: [1977 - 1978 ca.]
  • Trascrizione:
    -482- biografie di inglesi dell'800 citate da Virginia W. Bisogna chiarire subito che non dobbiamo creare delle mode, cioè bisogna essere "originali" oppure non essere. Mi viene pensa se penso chi non lo è. 11 mag. Incubo a occhi aperti. Voglio fuggire da Milano. Qui, con le amiche di Rivolta non posso che con- tinuare un ruolo di maieutica. Mi sono stancata con Adriana: sembra che se io non do un messaggio al nostro incontro questo cade. Adriana mi dice "Ma sono le 13, 20!". Cosi io mi accorgo che è troppo tardi. Laura ha fatto una specie di quadro mobile con delle piume ne- re a qualcos'altro, ma Pietro non lo degna di uno sguardo, non ne è colpi- to affatto. 12 mag. La mancanza di esperienza nei rapporti per Laura è anche un proble- ma di classe. La stessa incoscienza la vedo nella sua famiglia e in chiun- que bazzichi la sua casa. Come fa a capire Adriana che è una proprio da "U- Laura miliati e offesi", da "Quai des brumes71 ha confessato che Pietro e io sia- mo l'unica coppia che smentisce il suo pessimismo in materia. Vedo che se mitizzano qualcosa di me non dipende da me, ma da loro mancanze e dal non averne scoperto e accettato le cause in loro stesse. Laura non si rende con- quanto ho rischiato, cercato to x/quasi non comunica, há sempre un atteggiamento "educato"comunque sofferto quanto, mi sono data da fare mentre le dall'esterno sembra superficiale, snob, mentre non lo è. Ha una vita protet- ta su tutti i fronti, non è mai uscita dal guscio, cosa mutax capitale in quelle condizioni? Come fanno gli altri a sapere chi è, cosa vuole? E' chiusa come una scatola ermetica: si aprono poco a poco i suoi pensieri, lei da dentro, ma nel rapporto non è presente, qualche risata, qualche momento di stupore, è tutto. Mi telefona Ritva "Mio marito mi fa star male: ci siamo visti, ma non vuole il dialogo, dice che è già maturo. Come una mela, se matura troppo diventa marcia". E' questo che mi ha conquistato in lei, l'immediatezza, non si gi- ra a vuoto in dettagli inutili, in approcci senza risposta. M. Grazia mi ha telefonato e la sentivo interrogativa. Finirò per non capir- la più a fare la spola tra me e Carla. Mi ha confessato che è troppo sola per rompere dei rapporti e che dentro si sente quella di sempre, senza com- promessi. Però iu ZIRNEK un po' di complicità deve darla a me e contempo- raneamente a Carla, è inevitabile. Ieri ho detto a Laura, cosa che l'ha fat- ta scoppiare in una gran risata "A volte il bisogno affettivo ti banalizza la vita". Mi è venuta in mente una compagna di scuola e il mio rapporto squallirdo con lei: era per non essere sola, per noia e per mancanza di me- glio che lo portavo avanti. Ho detto a Adriana "Se faccio un'osservazione, per esempio che ti rovini a sperare ancora in un chiarimento con Y., devi essere cosciente che non è un
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  • Note: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.
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