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Taci, anzi parla, Oggetto 507

Carla Lonzi[1977 - 1978 ca.]

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Stesura dattiloscritta con note manoscritte del testo (inizia da p. 154; mancano le pagine finali); appunti con indicazioni per modifiche o correzioni.

Details

  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 507
  • Creator: Lonzi Carla
  • Date Created: [1977 - 1978 ca.]
  • Transcript:
    Chi è al principio non può credere a chi è alla fine Che miracolo svegliarsi dopo un quarto d'ora di sonno ! Non so cosa aspettavo, ma non succede niente. Cosa può aver capito Pa- solini da quella lettera? Solo io capisco tutto da un piccolo accenno di autenticità. E comunque per me è, in assoluto, la cosa più importante. Non posso non essere attratta, non cercare un contatto con chi mi si mo- stri in quella veste. E' curioso, ho come una sensazione di gara ragazzina, quando sognavo su dei divi del cinema, su Gary Cooper, per es., e progettavo di andare a incontrarli. Certo, m'innamoravo, perd se penso che tra questi c'erano anche Stanlio e Ollio, che ricordo, era pro- prio un bisogno di contatto, di rivelazione e di partecipazione umane che provavo. In mio padre avevo colto questo lato umano, genuino, popo- lare e ne avevo tratto le più grandi emozioni, da li avevo messo in mo- to una ricerca inesuribile di occasioni, le più varie certo, ma con l'im- possibilità di scadere di livello. I miei fratelli sono altrettanto ge- nuini, solo molto più disarmati, fragili, sopraffatti dal padre, perden- ti in tutto rispetto a lui, non però nell'autenticità. 28 genn. Notte. C'è un gran raduno, forse femminista, a Firenze. Io ho dei problemi. A un tratto vedo appoggiato a un pilastro o a una fontana di ghisa tipo '800, un foglio con delle parole scritte: è una pagina del mio diario, mi precipito a recuperarla. Come mai è li? Poi vedo qualcuno, unadonna che mette la pomata al suo gatto che ha le emorroidi e il gat- to se ne sta lì tutto beato. Anna l'argentina a ogni telefonata mi parla delle sue emorroidi, che le ha guarite con delle supposte, che le facevano tanto male da non poter stare seduta. Siccome ha avuto i figli piccoli pervertiti da una camerie- ra che faceva loro pratiche anali, mi ha colpito x l'insistenza sulla tematica. D'altra parte è evidente che il sogno si riferisce alla preoc- cupazione di aver spedito a lettera e scritto di R.F. sull'aborto a Pa- solini, temo la reazione delle femministe e temo lini sia troppo fissato sull'analità per capirci. Può anche esprimere il mio desiderio di fare l'amore con Pasolini procurandogli piacere anale. Forse sotto unti c'è questa domanda: perchè un omosessuale non può accettare di ricevere si stimolazioni anali da una donna? perchè vuole la penetrazione del pene? Cara Jacqueline, dopo questo sogno ti ho telefonato pregandoti di non parlare della storia della lettera , ho sentito che eri un po' sorpresa. Adesso, all'improvviso, ho capito il sogno: temevo che questa lettera fosse divulgata nell'incontro di Torino, cioè temevo la reazione delle femministe poichè io stessa non so se la lettera è andata a appoggiarsi a un elemento maschile (pilastro) o femminile (fontana). Sono troppo al- l'oscuro dell'erotismo omosessuale. Veniva fuori che ero molto contenta di riprendere il mio scritto. Come sai, sono sempre stata molto ligia
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  • Notes: Dattiloscritto utilizzato per la pubblicazione di: Carla Lonzi, Taci, anzi parla. Diario di una femminista, postfazione di Annarosa Buttarelli, Et al., Milano 2010.

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