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Taci, anzi parla, Oggetto 98

Lonzi Marta23 febbraio 1983 - 06 dicembre 1983

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Raccolta parziale delle poesie pubblicate in Taci, anzi parla dal 1972 al 1974; ritagli incollati su carta di passi del Taci, anzi parla in cui vengono citate le poesie di Scacco ragionato.

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  • Title: Taci, anzi parla, Oggetto 98
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: 23 febbraio 1983 - 06 dicembre 1983
  • Transcript:
    dubbi sull'eccellenza del suo gesto; e se la femminilità X po hanno so leal Abbiamo dovuto at tendere millenni perché l'angoscia dell'uomo verso il nostro atteggiamento finisse di esserci addebitato co- me un marchio d'inferiorità. La donna è immanenza, l'uomo trascendenza: in questa contrapposizione la fi- losofia ha spiritualizzato la gerarchia dei destini. In quanto parlava il trascendente non poteva nutrire è immanenza, l'uomo ha dovuto negarla per dare ini- zio al corso della storia. L'uomo dunque ha prevarica- to, ma su un dato di opposizione necessario. La don- na deve solo porre la sua trascendenza. I filosofi han- no davvero parlato troppo: su quale base hanno rico- nosciuto l'atto di trascendenza maschile, su quale ba- se l'hanno negato alla donna? E' di fronte all'effica- cia dei fatti che si risale a una trascendenza e la si con- sidera come atto di origine, mentre la si nega ove non ne esista la conferma nel costituirsi di un potere. Ma considerare la trascendenza dalla conferma nei fatti è tipico della civiltà patriarcale: come civiltà assoluta dell'uomo essa ammette tutte le alternative all'interno di sé, e la donna ne ha subito condizionamento proprio nell'essere riconosciuta come principio di im- manenza, di stasi e non come un diverso tipo di tra- scendenza che, sotto la spinta di quella maschile, è ri- masta repressa. Oggi la donna giudica apertamente quella cultura e quella storia che sottintendono la trascendenza maschile, e giudica quella trascendenza. Noi diciamo all'uomo, al genio, al visionario razionale che il destino del mondo non è nell'andare sempre avanti come la sua brama di superamento gli prefigu- ra. Il destino imprevisto del mondo sta nel ricomincia re il cammino per percorrerlo con la donna come sog- getto. Riconosciamo a noi stesse la capacità di fare di questo attimo una modificazione totale della vita. Chi non è nella dialettica servo-padrone diventa cosciente e in- troduce nel mondo il Soggetto Imprevisto. La creatività maschile ha come interlocutore un'altra creatività maschile, ma come cliente e spettatrice di questa operazione mantiene la donna il cui stato e- sclude la competitività. Assenza della donna dai momenti celebrativi Prendendo coscienza della sua condizione in rapporto alla creatività maschile, la donna si scopre con due possibilità: una, quella usata fino ad ora, di raggiunge- re la parità sul piano creativo definito storicamente dal maschio, per lei alienante e riconosciutole dall'uo- mo con indulgenza; l'altra, quella che il movimento femminista sta cercando, della liberazione autonoma dell'arte Milano, marzo 1971
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