sono imbattuta in queste donne intellettuali che però spe-
cificamente erano state chiamate e si chiamavano loro
stesse "le Preziose". Erano delle donne che erano state
sulla ribalta della società francese tra il '50 e il '60 sostan-
zialmente, con dei fatti precedenti al '50 e un po' di
strascico dopo il '60, però la parte principale era stata vista
in questi dieci anni. E mi colpiva anche questo fatto che
fossero dieci anni, cioè il loro arco era durato dieci anni
esattamente come mi sembrava che fosse durato il femmi-
nismo tra il '70 e l'80, e già nell'80 c'era nella società
quella carica punitiva che Molière aveva tirato fuori nelle
Femmes Savantes e il mio partner aveva tirato fuori
praticamente dopo dieci anni, esattamente nelle stesse
forme di Molière. Era troppo buffa la faccenda, troppo
evidente. Allora dico: "Bèh, vediamo chi sono queste
Preziose”. E a quel momento avevo anche pensato e intuito
che questa Armanda appunto non è una figura singola,
non è la donna come dire particolare, diversa, ma faceva
parte di un movimento femminile perché quelle chiarezze
che lei ha e quella convinzione che lei ha, eccetera, sono
di tipo collettivo, cioè non sono di tipo individuale. Lei poi
le vive individualmente e così via, però fanno parte di una
presa di coscienza di gruppo, di movimento. Allora tanto
più mi interessava andare a vedere che movimento era stato
quello delle Preziose, perché era stato un movimento. Ela
caratteristica di questa preziosità è che è apparsa alla
ribalta subito attraverso una negatività; cioè, esattamente
come il femminismo, non è stata una cosa che ha avuto una
versione positiva e poi anche il risvolto negativo. E' stata
sempre presentata come una cosa negativa; un po' come si
sarebbe detto il manierismo ...
A. Ah, è sempre stato presentato ...
C. E' sempre stata presentata dalla cultura come ...
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