L'antello proviene dalla vetrata V25 del Duomo di Milano dedicata alla vita di San Giovanni Damasceno. Personaggio di prima grandezza nella storia della teologia bizantina, nonché insigne dottore nella storia della Chiesa universale, San Giovanni Damasceno vive nel VII secolo. Natio di Damasco, durante il regno dell’imperatore Leone III l’Isaurico, inviso al Califfo, egli è ingiustamente calunniato per mezzo di una falsa lettera inviata all'Imperatore, che cade nel tranello. Il Santo è punito con il taglio della mano destra che gli è poi attaccata per intervento miracoloso della Madonna. È patrono dei pittori, dei disabili (mancanti di qualche arto) e dei farmacisti. La vetrata fu offerta dal Collegio degli Speziali (gli attuali Farmacisti) in onore del santo protettore della corporazione e realizzata tra il 1479 e il 1489 da Niccolò da Varallo. In questo antello San Giovanni è rappresentato insieme a due monaci che, con stupore e meraviglia, si rendono conto del miracolo: la mano del Santo è riattaccata. Presenta diversi rifacimenti ottocenteschi.