Pippo Rizzo, esponente di rilievo dell'arte futurista siciliana, ritrae in questa tela, l'amico Guido Cesareo che diviene raffigurazione emblematica dell'uomo contemporaneo: la posa spavalda e volutamente statica dell’uomo in abiti raffinati, si staglia in primo piano davanti al potente simbolo della moderna civiltà delle macchine, il lucente treno sullo sfondo. La semplificazione geometrica e la scomposizione dei piani in cunei e triangoli caratterizzano l'opera, inserendola in una evidente caratterizzazione futurista.