tempera, cm. 70 x 49
di un'operazione, nei confronti
della pittura del primo cin-
quantennio del secolo, polariz-
zante come lo fu quella di Cé-
zanne nei confronti della pit-
tura del secolo scorso. In ef-
fetti la sua riuscita, proprio in
quanto ricca della grande lezio-
ne formale dell'arte moderna e
nello stesso tempo nutrita, fino
a giungere alla più radicale
differenziazione da essa, della
esperienza di crisi della co-
scienza contemporanea, costi-
tuisce un episodio a sé stante,
ma che probabilmente racchiu-
de una delle intuizioni più si-
cure sul nostro tempo. Ne è
un caso che solo ora che il pit-
tore ha sessantasei anni la si-
tuazione sembri matura per
accogliere un'opera che indica
reali possibilità di sviluppo del
pensiero formale e delle sue
condizioni creative.
Dal primo articolo nei Ca-
hiers d'Art 1945-'46 al Bolletti-
no della Galleria Michel Warren
1957, Samuel Beckett ha trac-
ciato una interpretazione del
pittore olandese con la quale
è impossibile non fare i conti
qualora si intenda affrontare
l'opera e soprattutto il signifi-
cato della condizione creativa
nella quale Bram van Velde si
è posto. Beckett dà una defi-
nizione sulla quale non resta
tempera, cm. 50 x 33 altro da aggiungere: Bram van
1935
Velde si è interamente sotto-
messo a l'échec, di esso ha
fatto il suo universo dal mo-
mento che ha accettato « l'in-
coercible absence de rapport
que lui vaut..... la présence de
termes inaccessiblesMa il
fallimento di van Velde è in
relazione con una indifferenza
totale nei confronti di quelli
3 che sono i dati comuni dell'ef-
tempera, cm 55 x 75
ficienza di fronte ai quali, co-
me ai valori correnti, si sente
sospinto ai margini ma di fron-
te ai quali si trova a rivendi-
care, non per scelta intellet-
tuale ma per spinta necessaria
a
una completa integrità di
coscienza, di rimanere isolato.
E fin dall'inizio la sua soppor-
tazione, che sarebbe sbagliato
mettere in relazione con una
Hide TranscriptShow Transcript