Scuola di Parigi

1890 - 1940

Termine con cui si designa un gruppo eterogeneo di artisti indipendenti, attivi a Parigi dagli anni '20 agli anni '50. Venne utilizzato per la prima volta dal critico André Warnod in Comoedia, all'inizio degli anni '20, per indicare gli artisti non francesi che per qualche tempo avevano vissuto e lavorato a Parigi, in particolare a Montmartre o Montparnasse. Il gruppo comprendeva anche numerosi artisti dell'Est europeo di origine ebrea. A partire dall'inizio del Novecento, un folto gruppo di importanti artisti fu attratto dalla capitale francese per la sua reputazione come il più vivace centro internazionale per la scultura e la pittura; tra essi spiccano i nomi di Picasso, Gris e Miró dalla Spagna, Chagall, Soutine e Lipchitz dalla Russia e dalla Lituania, Brancusi dalla Romania e Modigliani dall'Italia. Alla metà degli anni venti, l'imporsi di artisti ebraici e la presenza di influenze straniere a Parigi suscitarono un notevole risentimento che portò alla nascita di contrasti tra i cosiddetti esponenti dell'"École de Paris" e gli artisti nati in Francia, quali André Derain e André Dunoyer de Segonzac, che si riteneva difendessero la purezza e la continuità della tradizione francese. Tuttavia, dopo la Seconda guerra mondiale, questi atteggiamenti nazionalistici e antisemiti furono screditati e il termine acquisì un'accezione più generale per indicare artisti stranieri e francesi attivi a Parigi.
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© Grove Art / OUP

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