Appel fu esponente di rilievo del movimento CoBrA, così chiamato dai nomi delle capitali europee in cui questo gruppo di artisti operò principalmente: Copenhagen, Bruxelles, Amsterdam. Si tratta infatti di una corrente pittorica che nel dopoguerra seguì i dettami dell’espressionismo, elaborando però visioni meno angosciate, assai vivaci, bizzarre e, in un certo senso, gioiose. Appel, in particolare, creò opere in cui la figurazione sopravvissuta si evolve in forme dalle tinte sgargianti, che spesso danno luogo a creature fantastiche. Così avviene in questo caso, dove la mano dell’autore tratteggia con grande vigore, usando soltanto il nero ed il rosso, le fattezze di un personaggio quasi da fiaba. Perché la nostra attenzione tende ad unire queste linee e queste virgole, componendo un volto ed un corpo. In tal modo, veniamo trasportati in un mondo diverso: una realtà espressiva che non segue l’evoluzione contraddittoria della società europea. E ne rappresenta così il controcanto.