Il lavoro di Leonardo Crudi ci parla attraverso un’estetica nostalgica del passato, legando indissolubilmente la società, come istituzione organizzata e stratificata, all’uomo e al lavoro che ha compiuto per creare il proprio patrimonio. Il concetto di patrimonio e di umanità sono inscindibili, e sono la matrice di qualsiasi prodotto culturale, architettonico, linguistico. Nelle opere presentate viene utilizzata la grafica delle illustrazioni propagandistiche russe del ‘900 e all’interno compaiono i ritratti di Rodchenko, Majakovskij, ?jzenštejn, unite alle parole “amore”, “propaganda”, “lavoro-lavoratore” e “macchinario”. La presenza di alcuni tra i più importanti artisti russi costruttivisti vuole comunicare la volontà, propria di quel movimento, di riportare l’arte a essere strumento di cambiamento della società – e quindi del patrimonio – e non soltanto specchio autoreferenziale. le persone, i prodotti e le azioni sono necessarie alla costruzione della società e quindi del patrimonio.