Maria Baccalini, nel 1915, dona in vita all'Ospedale Maggiore lo stabile di sua proprietà in Corso di Porta Ticinese 102, la cui vendita frutta alla Ca' Granda 100.000 lire, chiedendo una rendita vitalizia e una somma di 3000 lire di cui poter disporre nelle sue ultime volontà. Rifiuta il ritratto commemorativo e si opta così per un dipinto allegorico, di cui la stessa benefattrice suggerisce il soggetto al pittore Attilio Andreoli. Questa è la prima delle tre opere dell'artista per la Quadreria Ospedaliera e rappresenta una figura di giovane donna in preghiera, in cui l'artista, ancora legato alla Scapigliatura, rivela le sue doti di colorista.
Visual arts: ti interessa?
Ricevi aggiornamenti con il tuo Culture Weekly personalizzato
Ecco fatto
Il tuo primo Culture Weekly arriverà questa settimana.