Ani, l’installazione di Boghiguian, funziona come la raccolta delle note, storie e ricordi di un viaggiatore, di quella che una volta era una grande, anche se ora dimenticata città armena. L’artista ha descritto la città in una serie di quaderni in gouache, acquarello, e cera che ricorda le osservazioni di un archeologo della città medievale, i disegni di un architetto delle antiche strutture, e la comprensione di un antropologo delle tradizioni e la cultura dei suoi abitanti. Sparsi tra i quaderni sono rose e uccelli, ricordando coloro che hanno lasciato, e coloro che sono caduti.
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