Per me un uovo rappresenta il potenziale. Descrive la vita per come è in un momento, ma con la capacità di potersi trasformare e raggiungere un livello più alto. Il guscio dell’uovo è una protezione, ma quando il momento è maturo per il cambiamento, il muro protettivo diventa una prigione per il suo inibitore. Così, la vita all’interno deve liberarsi, un processo brutale ma estremamente gratificante. Ho immaginato me stesso come la vita che si libera dalla propria comfort zone, la quale, ironicamente, è anche una prigione. Il mio viaggio per diventare un artista è doloroso, a volte, ma niente può appagarmi di più. E’ ironico che il momento in cui la morte è più vicina sia la nascita, quella fase in cui si è più vulnerabili e insicuri rispetto alla fase successiva. Questa incertezza è rappresentata nel taccuino dal concetto astratto di essere nati. Questa creatura richiede nutrizione e cure persistenti per essere produttiva. Il nido è il simbolo dell’ambiente confortevole che è necessario per rendere possibile il dischiudimento. Non solo esso serve come una via di fuga dall’uovo, esso viene anche contaminato dal processo della nascita.
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