The Antenna of the Race è un'installazione mediale che si basa su tre fondamenti concettuali: coinvolge la teoria di Marshall McCluhan sulla divisione del lavoro storico come un driver per prosperare in un "ambiente acustico", la storia locale della Pennsylvania nel brevettare un dispositivo in grado di diffondere il segnale televisivo pubblico e una decostruzione critica dell'autenticità e dell'appropriazione culturale. L'esame di McCluhan della simultaneità dell'assalto dei media definisce la cultura del servizio come uno dei giochi di ruolo in contrasto con la specializzazione e l'alfabetizzazione di una classe dirigente come il perseguimento degli obiettivi, determinando infine che il ruolo dei giocatori è più capace di prosperare in un mondo acustico iper-saturo dato la loro capacità di adattamento. Attingendo dall'architettura utilitaristica tedesca del primo Kutztown e dall'invidia della classe rappresentata dall'architettura vittoriana locale, viene creata una stanza all'interno di una stanza che migliora simultaneamente l'intimità dell'ambiente mentre immerge lo spettatore in un'esperienza audio-visiva che lo ipnotizza e immobilizza. Questa proposta community-oriented coinvolge il corpo studentesco e la comunità locale nella creazione di un archivio che ospita una serie di televisori e altoparlanti inseriti nelle pareti dell'installazione. L'architettura del suono viene elaborata attraverso la creazione di pareti basate sulle forme della tecnologia dei primi diffusori e sulla modulazione acustica dello spazio.
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