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Appunti di studio, Oggetto 921

Carla Lonzi07 febbraio 1952 - 06 giugno 1956

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Appunti e schemi relativi a materie quali la storia dell'arte, l'architettura, la filosofia, la storia e la letteratura, la storia della lingua. Presente una fattura per l'acquisto del volume Breve storia della letteratura tedesca di György Lukács ed un dattiloscritto sulle Stanze per la Giostra del Poliziano. Una gran parte della documentazione è pertinente al corso di lingua e letteratura rumena, anche con saggi dattiloscritti; si conserva inoltre il programma dell'esame. Cartoline ed immagini ritagliate di opere e luoghi d'arte dal Rinascimento all'età contemporanea.

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  • Titolo: Appunti di studio, Oggetto 921
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: 07 febbraio 1952 - 06 giugno 1956
  • Trascrizione:
    La lettura delle Stanze per la Giostra del Poliziano lascia il cuore vuoto di sentimenti, ma la fantasia tutta assort ta in uno snodarsi di chiare immagini, precise e nette di dise- gno, ferme nei colori tersi, felici in quel comporsi perfetto di elementi per cui la bellezza e la giustificazione e insieme l'es- senza stessa del loro esistere. Contemplazione di bellezza, espres- sione di bellezza. Una lunga e attenta cura dei classici e della poesia volgare precedente, furono la preparazione a quest'opera, che non reca in sè peso di pura erudizione o di fredda imitazione, ma che si distende con la facilità e la libertà di un sogno, anche se poi di questo serba una sorta di frammentarietà. Il gusto della formal il P. aveva esercitato sui classici, è il motivo centrale dell'ope- ra, una veggenza chiara d'immagini, estatica, contemplante. E se noi che leggiamo non avessimo come contenuto spirituale questo rim- pianto costante per le cose troppo belle e troppo fugaci, motivo anch'esse di dolore, ma sapessimo astrarci in un'assoluta estati. cità, con gli occhi puri e l'animo disinteressato e felice, allora anche di quella malinconia che sembra emanere in taluni punti del- le stanze e aggravare di sentimento quelle pure figurazioni, non resterebbe altro che un'intuizione fucgevole e vaghissima, la pie- nezza sfiorata lievemente dal tempo, in quelle che vorrebbero esse- re zone remote, al di fuori di tutto. E nel momento elegiaco, per- sino il lamento è tutto purificato e trasformato in immagine dalla linea dolcemente modulata, carezzevole e affettuosa e non si può chiamare nè tristezza, nè dolore, quello che è invece stupore, tur- bamento, indefinito presagio. Il poeta fa appena tremare l'anima di Julio e della natura stessa, ma non muta quella candida essenza, quell'incapacità e immunità al dolore e in genere a qualsiasi sen- timento definito e cosciente che scomponga o ricomponga secondo un'altra armonia quella bellezza paga di sè, chiusa in sè. Poliziano poeta puro, assoluto decoro. Per questo l'opera del P. più di ogni altra ha avuto raffronti con l'arte figurativa, appunto per questo suo valore di spettacolo sgom- bro e nitido che attesta ed esalta valori puramente formali e sti- listici. La parola modula l'immagine come una linea, il colore la
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