Cippo funerario in marmo a forma di ara dedicato alla gens Metellia. Rinvenuto nei pressi di San Maurizio. Sulla fronte è incisa a bassorilievo l'immagine di un soldato vestito di tunica e paenula che tiene con la mano destra il pilum e appoggia la sinistra sullo scudo, posto a terra. Il cippo è dedicato dai due fratelli Floro Metellio e Florentino ai membri defunti della famiglia: il padre Caio Metellio Constante; la madre Ebuzia Priscilla e il fratello Caio Metellio Florino. La dedica è destinata anche ad un altro personaggio, Vibo Eufemo, non appartenente alla gens Metellia, probabilmente un liberto e forse di origine greca.
L’iscrizione recita: “D(is) M(anibus) / C(aio) Metellio C(ai) f(ilio) / Constanti veter(ano) Aug(usti) / et Aebutiae M(arci) f(iliae) Priscillae matri / et C(aio) Metellio C(ai) f(ilio) Florino fratri / mil(iti) coh(ortis) XII urb(anae) / qui vixit ann(is) XXII / diebus XIII et / Vibio Euphemo
Metelli Florus / et Florentinus / p(arentibus) / b(ene) m(erentibus)” (“Agli Dei Mani. A Caio Metellio Constante, figlio di Caio, veterano di Augusto, e alla madre Ebuzia Priscilla, figlia di Marco e al fratello Caio Metellio Fiorino, milite della XII coorte urbana, che visse ventidue anni, tredici giorni e a Vibio Eufemo. Metellio Floro e Metellio Florentino (dedicarono) ai genitori che bene hanno meritato”).
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