Fin dalla fine del XIX secolo, Generali investì sulle assicurazioni agricole, in particolare sulle assicurazioni delle granaglie in covoni (frumento, orzo, segale e avena).
Per rappresentare tale copertura assicurativa si fece ricorso all'uso di uno dei più efficaci simboli del settore della comunicazione assicurativa: il fascio di grano, che non solo rappresenta il frutto dell'investimento nell'assicurazione ma è anche il vero e proprio oggetto assicurato. Dalla metà degli anni venti, Generali, dopo le difficoltà del periodo bellico e dell'immediato dopoguerra, riuscì a rafforzare notevolmente l'assetto economico-societario, gettando le basi per lo sviluppo dei decenni successivi. Si imponevano, anche per le mutate condizioni storiche e di mercato, criteri nuovi e più incisivi a livello promozionale e di visibilità aziendale, che facessero capo a un nome prestigioso di illustratore e grafico pubblicitario.
In questa prospettiva nasce, nella seconda metà degli anni venti, la collaborazione tra la Compagnia e Marcello Dudovich, triestino e tra le firme più importanti del cartellonismo internazionale.
Nei circa dieci anni di rapporto lavorativo (1928-1938), l'artista produrrà per Generali un discreto numero di affiches.
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