Tra la moltitudine di oggetti appartenuti all'erudito Ludovico Moscardo vi erano anche strumenti geografici e astronomici.
Tra tutti, l'attenzione viene catturata dall'astrolabio, un antico strumento usato per molti secoli dagli astronomi e dai naviganti per determinare la posizione degli astri nella volta celeste.
Il nome astrolabio deriva dal greco ástron e lambáno, che significa letteralmente «prendere gli astri».
L'astrolabio di solito era costituito da una sottile piastra circolare, forata al centro e dal margine ispessito chiamata "madre", entro la quale veniva innestata una sottile lastra di ottone, chiamata "timpano", in cui era incisa la proiezione della volta celeste ad una determinata latitudine. Durante i viaggi al cambio di latitudine, il timpano veniva sostituito.
La parte più caratteristica dell'astrolabio è la "rete", posizionata sopra il timpano, e riporta incisi in proiezione stereografica gli elementi essenziali della sfera celeste.
Al centro del disco era imperniata un'asta, detta "alidada", la mira ottica che, ruotando attorno al perno centrale, consentiva di mirare alla stella o alla posizione cercata.
Lo strumento riscosse grande fortuna, tanto che rimase insuperato fino alle soglie del XVII secolo.
Science: ti interessa?
Ricevi aggiornamenti con il tuo Culture Weekly personalizzato
Ecco fatto
Il tuo primo Culture Weekly arriverà questa settimana.