Bambina x balcone

"Bambina × balcone" costituisce insieme a "Guinzaglio in moto-Dinamismo di un cane al guinzaglio" e "I ritmi dell’archetto" la trilogia di opere che, nell’arco del 1912, segna la svolta futurista di Giacomo Balla.
Il dipinto, che ritrae la figlia maggiore Luce mentre corre sul balcone di casa Balla, è il risultato di una lunga elaborazione iniziata nell’estate del 1912, come testimoniano l’abito leggero della bambina e i numerosi studi lasciati dall’artista, e protrattasi fino alla fine dello stesso anno o all’inizio del 1913 quando la tela fu esposta per la prima volta al Teatro Costanzi di Roma. Lo studio del movimento è al centro della ricerca di questi mesi e in particolare il “moto organico” ovvero la resa del movimento di un corpo, un moto particolare perché include reazioni e contrazioni dei muscoli coinvolti.
"Bambina × balcone" è dipinto su una tela riutilizzata che reca sull’altro verso un paesaggio di campagna databile tra 1896 e 1897. E’ evidente che Balla conosceva le cronofotografie di Étienne-Jules Marey, di Eadweard Muybridge e le sperimentazioni di Anton Giulio Bragaglia: la sensazione del movimento è resa grazie alla sequenza dei passi della bambina, con una conseguente ripetizione della figura con un andamento da sinistra verso destra e con la compenetrazione della ringhiera, unico elemento ambientale, all’interno della figura. La pennellata a tacche permette all’artista di liberarsi dalla linea di contorno, così che la composizione della figura risulti compiuta solo con l’accostamento dei diversi tasselli di colore.