Antonio Canova, celeberrimo scultore che fu protagonista dell’età neoclassica, modellò nel 1813 due ritratti in terracotta di Juliette Récamier, splendida e ricchissima parigina, alla quale, però, le opere non piacquero. L’artista, profondamente risentito, a distanza di quattro anni rimise mano ad uno dei due modelli e lo mutò in una Beatrice dantesca. L’opera in questione recupera appunto il volto di Beatrice, caratterizzato dalla forma ardita del velo spiovente in pieghe morbide e di certo impatto formale: il Canova per sculture come queste prevedeva e voleva una visione al solo lume di candela, posta in modo tale da accarezzare con la mobile fiamma il volto bellissimo dell’effigiata, ad accrescerne ancora la suggestione.
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