La cosiddetta Camera delle Grottesche, al primo piano, si apre dalla porte opposta rispetto al giardino, ovvero sulla pubblica via. Qui sono conservati molti degli oggetti appartenuti alla Beata, oltre alla sua maschera funebre ed al calco in gesso del suo volto. Pittoricamente, la camera si distingue per gli affreschi del tardo cinquecento, simili a quelli che appaiono nella grande Sala delle Stagioni al piano terra. Tuttavia, qui la mano è ancora più ingenua, il che nulla toglie alla spontaneità delle figure e alla varietà dei temi trattati. Si tratta di una vasta fascia in alto, in cui si susseguono i più diversi motivi, tutti improntati ad una certa gioiosità e giocosità. Padiglioni immaginari, scorci di abitazioni, animali, fauni, fiori e frutta, telamoni, creature fantastiche, simboli avulsi da qualunque contesto. In poche parole, l’evoluzione del concetto di grottesca oltre il manierismo, verso il barocco.
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