Visuale del retro del Cofanetto. Il cofanetto è realizzato in vari tipi di legno, come bosso, pero, pioppo, ecc, in parte tinto e in parte intarsiato, rivestito di seta all'interno, con applicazioni d'avorio intagliato. Le coppie di figure che ricoprono i lati della scatola rappresentano scene galanti, mentre su coperchio, nei due lati maggiori, vi sono figure alate affrontate fluttuanti nel vuoto e sostenenti un disco; sui lati monori due scudi da festoni vegetali. Si ispira ai manufatti realizzati, fra la fine del 1300 e l'inizio del 1400, nella bottega degli Embriachi, che furono imitati anche da alcune botteghe lombarde, come i cofanetti conservati nel Museo delle Arti Applicate di Milano, ai quali il nostro è avvicinabile. Assai prossimo come fattura e iconografia è la cassetta, proveniente dalla Cattedrale di Amalfi, al Museo Diocesano di Amalfi - Cava dei Tirreni. Negli scudi, secondo un inventario dei beni della Cattedrale di Borgo San Donnino del 1473, vi sarebbero stati dipinti gli stemmi dei Pallavicino e dei Coiro: forse i donatori del cofanetto, ma nella descrizione dell'oggetto del Santangelo rimaneva solo lo stemma dei Pallavicino, oggi anch'esso scomparso. Pervenuto alla Cattedrale di Borgo, il cofanetto fu probabilmente adibito a reliquiario, come quello detto dei SS. Marcellino e Pietro e San Giovanni in Laterano