Insieme a “Un altro giorno di depressione a Caolun” (2012) e “Il giardino di plastica” (2013), le “Nuvole cadute” formano una trilogia che rielabora materiali violati dal franchise di videogiochi “Call of Duty”, portando alla luce i fantasmi nascosti e le poetiche, mentre la creazione di parallelismi suggestivi attraverso una sorta di osservazione perturbante e la navigazione nei paesaggi virtuali scoperti.