Il dipinto, firmato e datato sul retro, fu realizzato a Roma da Artemisia Gentileschi e ritrae un Gonfaloniere pontificio, un uomo importante che, come tanti altri, voleva un ritratto di mano di un’artista di successo e sulla bocca di tutti per la sua indipendenza e per aver portato in tribunale il suo stupratore, il pittore Agostino Tassi. Artemisia, uscita vincente dal processo nel 1612, dovette lasciare Roma per la reputazione compromessa, ma riuscì a riabilitarsi con una carriera sfolgorante in varie corti italiane ed europee.