Colonne, 2001, è un’installazione pensata per l’atrio del museo. L’opera si ispira a una precedente versione realizzata per Villa delle Rose a Bologna. Tre colonne doriche, due rivestite di un nerofumo, prodotta con la fiamma ad acetilene, e una ricoperta di muschi di diverse varietà di verde, sono circondate da un binario, posizionato nell’estremità superiore, su cui corre un piccolo treno. Il contrasto tra la plumbea e riflessiva materia saturnina delle colonne nerofumo e la trionfante fisicità del colore oro, che sovrasta l’estremità di esse, rivendica il valore della luce mostrata dall’artista in quanto rivelazione estetica e ontologica di uno spazio fisico vissuto come luogo dell’illuminazione in una sorta di percorso ascetico. L’idea del movimento, in questo caso fisico del treno, come mutamento e la suggestione del paesaggio quale dimensione immaginativa ed evocativa conferiscono a quest’opera la sua dimensione poetica