La tela, pur riconducibile ai fasti materici e cromatici dei 'Barocchi', mostra alcuni elementi in comune con il coevo ciclo dei 'Gessi'. Se da un lato la teoria di buchi che racchiude come un perimetro i due grandi riquadri reciprocamente contrapposti ricorda le calibrate partizioni informali di Burri, dall'altro richiama i graffiti e le forme chiuse delle tavolette e delle strutture astratte prodotte dall'artista negli anni trenta.