Rispetto allo stesso tema svolto in pietra e in dimensioni monumentali quasi quattro decenni prima per la Basilica dei SS. Pietro e Paolo, in questo rilievo di modeste dimensioni l’impaginato compositivo è completamente diverso: tra Paolo e Gesù Cristo, lo scultore lascia grande spazio al vuoto, o meglio alla luce accecante della parusia divina. Come nella precedente prova, Paolo è riverso sulla schiena del cavallo, che questa volta caracolla insieme al futuro apostolo. Tutto è movimento, il solo elemento statico è il profilo della città di Gerusalemme, appena lasciata dal futuro apostolo, che demarca l’orizzonte.
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