Questa “Danae giacente ignuda, mentre che Giove trasformato in pioggia d’oro le inonda il grembo” si caratterizza, seppur nell’adesione ai temi del mito, per l’indagine di un vero sentimentale ed emotivo avvertibile nell’eloquente espressione della giovane donna, la cui anatomia e il candore delle carni rivelano ormai una resa naturalistica del nudo che aveva addolcito le rigide convenzionalità del modello classico.
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