I documenti attestano che in Ambrosiana già nel 1685 era conservata una ciocca di capelli di Lucrezia Borgia (1480-1519), figlia di Rodrigo, poi papa Alessandro VI, andata sposa ad Alfonso d’Este della casa ducale di Ferrara. Essi erano conservati insieme alle nove lettere, custodite sempre in Ambrosiana, scritte da Lucrezia a Pietro Bembo (1470-1547), cardinale umanista e letterato. Divenuta quasi oggetto di culto per i romantici dell’Ottocento, la bionda ciocca di capelli venne accolta, come in una specie di reliquiario, in questa preziosa teca, eseguita da Alfredo Ravasco, uno dei migliori orafi milanesi della prima metà del Novecento, con l’accostamento di materiali preziosi, pietre dure e gemme varie. Da notare ai lati i due pendenti, con gli emblemi araldici delle nobili famiglie Borgia (il toro) e d’Este (l’aquila).