Alla fine del Settecento in tutta Europa domina il Neoclassicismo: cambia la tipologia del mobilio che deve soddisfare le nuove esigenze delle famiglie committenti, si preferiscono arredi più piccoli maggiormente adatti a vivere tutte le stanze dei palazzi, anche quelle che una volta venivano utilizzate esclusivamente per rappresentanza. Nascono nuove tipologie di mobili quali la scrivania, i tavoli, i comodini. Grazie al trasferimento della corte viennese a Milano, la città diventa un importante centro artistico che permette agli artigiani di aprire attivissimi laboratori a cui escono pezzi di eccezionale qualità. Tra questi si distingue Giuseppe Maggiolini, autore dei più apprezzati arredi della sua epoca. Questo cassettone con decorazione a tarsia è considerato uno dei suoi capolavori e doveva probabilmente prevedere un pendant. Per decorare il pannello centrale, Maggiolini si è servito di un cartone (successivamente riutilizzato) disegnato da un giovane Francesco Appiani; per intarsiare le decorazioni a tralci vegetali - perlopiù di acanto - che si trovano nel bordo superiore ed i nastri intrecciati con borchie, ha invece utilizzato incisioni di ornato, disponibili grazie ai repertori francesi diffusi in tutta Europa a partire dalla seconda metà del Settecento. Per la fascia sottostante il cassettone, il Maggiolini utilizzò un disegno preparatorio conservato nel Fondo Maggioliniano del Castello Sforzesco. Il mobile è stato oggetto di numerosi restauri che ne hanno alterato la struttura originaria, ad esempio nel piano di marmo e nelle maniglie di bronzo.
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