Il grande ambiente appartiene al corpo centrale dell'edificio eretto nel 1880 ad ampliamento dell'antico Palazzo Miniscalchi di via San Mammaso. Originariamente nella sala non era prevista la presenza del camino la cui realizzazione risale agli anni Venti del '900. Le formelle che lo rivestono rappresentano un meraviglioso esempio di arte maiolicara faentina (XVII-XVIII secolo) e, in origine, erano parte di una stufa di tipologia trentina collocata in Villa Pullè di Chievo (VR). La villa rimase fino al 1918 proprietà personale di Elvira Ponti Miniscalchi-Erizzo, madre del Conte Mario. Nel 1929 venne alienata agli Istituti Ospitalieri di Verona e le formelle della stufa furono smontate e qui ricomposte nella forma attuale. Nella dimora dei conti Miniscalchi-Erizzo erano presenti mobili e arredi di pregio, espressione della più raffinata tradizione dell'ebanisteria in prevalenza di area lombardo-veneta del Sedicesimo, Diciasettesimo e Diciottesimo secolo. Qui è esposto eun canterano intagliato e intarsiato, datato alla fine del XVI secolo, il motivo prevalente nell'intaglio è una ghirlanda continua di foglie di alloro, mentre le fronti dei cassetti sono decorate ciascuna con tre formelle simmetricamente disposte. Le formelle laterali sono intarsiate con eleganti racemi che si dispongono a doppia voluta; quelle centrali presentano un originale e complesso motivo decorativo intarsiato, realizzato con due tipi di legno diverso.
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