L'azienda meritava un nome e un segno grafico che già al suo debutto nel mondo della ceramica trasferisse i valori della nuova intrapresa. Serviva un vero logo, un nome evocativo e facile da ricordare: Iris.
Evocava un fiore, non uno qualunque, il giaggiolo delle rive del torrente Tiepido nel modenese, terra umida che è già argilla e insieme il nome greco della dea messaggera degli dei e dell’arcobaleno che unisce sette colori (rosso, aranciato, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto) che saranno fondamentali anche nello sviluppo della produzione ceramica.
L’iride, che è anche parte dell’occhio che vede e sceglie, in quelle quattro lettere già svelava l’acronimo dell’azienda: “Industria Rivestimenti Italiani Sassuolo”.