Tavola n. 23 della serie di 60 Le arti che vanno per via nella città di Venezia, pubblicata a Venezia in prima edizione nel 1753. Fa pendant con la stampa n. 76 della collezione. Nato a Nervesa, nel trevigiano, il 25 settembre 1700, frequentò la scuola di pittura di Niccolò Bambini a Venezia. Sebbene noto e apprezzato, visse sempre poveramente con la numerosa famiglia. A lui si debbono le tavole delle opere di Dante e Petrarca pubblicate dallo Zatta. La serie delle Arti per via si ispira alla analoga bolognese di Annibale Carracci pubblicata nel 1660 da Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718) (vedi stampa n. 24 in collezione). I versi posti a corredo delle immagini sono attribuiti a Don Questini, parroco di Santa Maria Mater Domini a Venezia. Persa progressivamente la vista, lo Zompino moriva a Venezia il 20 maggio 1778. Cfr. G. BOZZOLATO, Gaetano Zompino incisore senza fortuna, CSST, 1978. L'opera è stata ripubblicata a Milano da Longanesi nel 1980. Iscrizioni: L'inverno co se mazza osei de vale/ Anere, e mazorini dei più magri/ Vendo per pochi bezzi per le cale.
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