Fatou Kande Senghor
Nata a Dakar, Senegal, nel 1971.
Vive e lavora a Dakar e a Thies, Senegal.
L’artista senegalese Fatou Kande Senghor si interessa a tematiche correlate all’identità, alla temporalità e alla memoria, come un filo ininterrotto teso fra passato, presente e futuro. L’artista usa film, video, fotografia e installazioni per esplorare le diverse sfaccettature di culture vicine e lontane in rapporto ai loro riti di passaggio, alle tradizioni orali, ai gesti e alle azioni, i quali sono tutti collegati a momenti cruciali dell’esistenza. Documentando questi eventi intimi o collettivi, Senghor mette in luce la memoria di questi riti e tradizioni conservata nelle forme più contemporanee di cultura urbana come il rap, l’hip-hop e la break dance.
Nel 2007 Senghor ha completato il film Diola Tigi, resoconto di un rito ancestrale del villaggio di Casamance, in Senegal. Nella pellicola, l’artista combina elementi biografici e altri della propria storia familiare, utilizzando le foto di famiglia che ha raccolto in Grandma’s Wall (2010) nell’ambito del suo documentario The Other In Me (2011). Il film narra la storia di due gemelli che scoprono le radici della loro famiglia in un costante andirivieni tra gli Stati Uniti, loro Paese d’adozione, e l’Africa, terra delle loro origini.
Il lungometraggio di finzione di Senghor Giving Birth è attualmente presentato in varie parti del mondo in occasione di diversi festival del cinema. I visitatori della Biennale di Venezia potranno assistere a una versione più breve del film, che questa volta si incentra sull’opera della scultrice e ceramista senegalese Seni Awa Camara (nata nel 1945 ca). Nelle sue figure di ceramica, Camara indaga anche sul concetto di continuità, ma in questo caso si tratta dell’incontro continuo fra elementi naturali (quali la terra e l’acqua) e forze sovrannaturali. Nella pellicola di Senghor, Seni Camara è vista come un personaggio mistico e singolare. Mentre maneggia attentamente le sue opere, l’artista ricorda i momenti fondanti che hanno plasmato la sua esistenza, associando miti e leggende alla nascita di questa professione ominoidea considerata sia sacra che profana. Giving Birth ci permette di assistere al processo creativo nel contesto della routine quotidiana dell’artista.
In parallelo con il suo lavoro di cineasta, nel 2001 Senghor ha creato il Waru Studio a Dakar. Si tratta di una piattaforma in cui gli artisti possono condurre ricerche utilizzando nuove tecnologie, cosi come un laboratorio per compiere sperimentazioni nel campo dell’arte, delle scienze e della tecnologia, dell’ecologia e della politica del cambiamento.