Il grande paesaggio di Ciardi fu esposto alla Biennale di Venezia del 1907 e acquistato per 3.000 lire. In quegli anni d’inizio secolo il pittore si dedicava ancora ai prediletti temi lagunari o ai motivi della campagna trevigiana e in opere come queste dà prova di acuta sensibilità nel saper cogliere la particolarità dell'ora e della luce, in una gamma brillante e sinfonica di toni così da esprimere un senso di arcadica serenità. In questa tela egli riprende uno scorcio del paesaggio trevigiano, coi pastori che guidano il gregge, calato in una luminosità chiara, nitida e diffusa, pervasa dal mistero. Titolare dal 1894 della cattedra di “scuola di veduta di paese e di mare” all'Accademia di Venezia, Ciardi aveva compiuto la sua formazione tra il 1868 e il 1869, nel viaggio tra Firenze, Napoli e Roma. Proprio dall'incontro con i Macchiaioli toscani aveva tratto quella volontà di indipendenza artistica che lui stesso esprimeva affermando: “la migliore tecnica è quella più semplice”.